Femminilità per eccellenza, classe aristocratica, preziosità regale, bon ton, tradizione: tutto questo in un gioiello dalla storia antichissima, il Cammeo: il “sorriso della conchiglia”
Storia di regalità, tradizioni, lusso
Tazza Farnese
CAMMEO: Con tal nome, che compare solo col sec. XIII, s’intende generalmente ogni gemma lavorata in rilievo; più propriamente quei gioielli in cui si utilizzano i diversi strati delle pietre dure per la differenziazione dei colori nei vari piani del rilievo.
Gioielli che possono essere considerati precedenti del cammeo si possono identificare in pendagli di pietre dure e se vogliamo talora anche nei differenti strati di lavorazione della Sardonice, la pietra in origine più utilizzata. Cammei che posso essere definiti propriamente come tali compaiono nella storia dell’arte e dell’oreficeria solamente in epoca ellenistica: l’origine si deve ricercare con probabilità nelle fastose corti dell’Asia Minore e dell’Egitto, dove lo spirito greco dell’Epoca Alessandrina trasformò in espressione artistica il puro splendore materiale delle pietre preziose che ornavano diademi, tazze e bicchieri, utensili e arredi. Siamo nel III sec. a.C.. Nello stesso periodo il gusto per il decorativismo di oggetti e monili portava al riutilizzo di cammei antichi che venivano incastonati in vasi (pensiamo al famoso Cammeo della Tazza Farnese di età Augustea), in utensili e in strumenti musicali. E non solo: i cammei erano applicati su oggetti d’ornamento, su stoffe e vesti; esemplari più piccoli erano infilati nel mezzo di collane o servivano per anelli.
Nell’antica Roma l’arte romana vedeva i cammei come oggetti che contribuivano a impreziosire la femminilità delle matrone romane. In questa fase la tecnica incisoria vede un miglioramento, un estrema ricerca di perfezione unita ad una accurata finitura ed eleganza di esecuzione; ma se da un lato si vuole comunicare un dettaglio estremo, dall’altra parte questa fase è contraddistinta per la freddezza di espressione e spesso anche per una maggior piattezza della superficie. I soggetti principali al centro delle rappresentazioni dell’epoca erano ancora allegorie, temi mitologici e grego-egizi, sempre in voga come i miti di Afrodite, Eros ed Ercole.
Nel corso del Rinascimento italiano, proprio per l’attenzione rivolta alla classicità e al mondo antico portatore di valori ed eleganze eternamente valide, si distinsero in questo settore vari artisti tra i quali il Grechetto… E anche nei secoli seguenti la penisola mantenne la guida dell’arte del cammeo. In seguito sembra che sia stata la Regina Elisabetta, particolarmente attratta da questo tipo di gioiello, a introdurre l’usanza di donarli vicendevolmente. Il secolo di eccellenza per la storia del Cammeo è sicuramente il 1700 quando i cammei “in stile antica Roma” spopolavano tra le dame, e gli artisti di tutto il mondo si recavano a Roma e Firenze per carpire i segreti di questa tecnica diventata così prestigiosa. Una moda che si mantiene e si consolida poi in epoca Vittoriana per un particolare amore della Regina nei confronti di questo gioiello.
Il ritorno del Cammeo: vintage e glamour!
Ecco un consiglio per tutte le amanti della gioielleria e della moda: per la stagione estiva 2015 rispolverate dai
portagioie i vecchi cammei della nonna, poiché il “pezzo” immancabile per ogni vostro look quest’anno sarà proprio il Cammeo! Che sia quello antico di famiglia o un oggetto di design moderno appena acquistato non ha importanza: esso catturerà sicuramente l’attenzione. Spille, orecchini, ciondoli, anelli con il Cammeo sono oggetti glamour sempre al passo con la moda del momento!
Il Cammeo, a prescindere dalla sua tradizione di eleganza secolare, è un gioiello fortemente femminile, delicato e sfizioso, dotato di una estetica ricercata ed indubbio bon-ton, adatto a chi ama l’eleganza e la raffinatezza. Esso si auto-adatta, attualizzandosi con altrettanta efficacia ai gioielli pret-à-porter e casual dei giovani. Inoltre l’incisione nella conchiglia o nel corallo che lo identifica può essere personalizzata al fine di creare un gioiello decisamente unico, intimo e personale.
Cammei di Torre del Greco
Un popolo di marinai, quello di Torre del Greco, che, dal 1400 in poi, ha scandito la sua esistenza con ogni avvenimento legato al miglior frutto del mare, come lo definirono Greci e Romani, il corallo. Quello stesso corallo rosso, che la mitologia greca attribuiva al sangue sgorgato dalla testa della Medusa recisa da Perseo, assume per la Città il simbolo di ricchezza, prestigio, artigianato. Il corallo ed il cammeo assurgono così a simbolo della città, testimoni di un’antica cultura dell’abilità tecnica e della fantasia di un popolo che, attraverso oggetti di pregiata fattura, continua la sua storia tutt’oggi mantenendo il primato assoluto della produzione. Cammei scolpiti su preziosi turchesi, ambre, bacheliti, avorio, montati in oro, incisi su pietre laviche, coralli, cristalli, conchiglie rappresentanti il Vesuvio, squarci naturalistici, divinità epiche o mitologiche, personaggi allegorici accanto a ritratti, scene di paesaggi agresti, frammenti biblici ed evangelici.
Anelli Cicala con Cammeo: “Per Genova e per San Giorgio”
Per sottolineare lo stretto legame tra Genova e i suoi cittadini nascono i due anelli “Per Genova e per San Giorgio” (in genovese Pe Zêna e pe Sàn Zòrzo), gioielli creati per gli amanti della città e per tutti i visitatori che vogliono portare con sè al ritorno dal loro viaggio un oggetto che simboleggi realmente l’esperienza vissuta durante la visita alla “Superba”. L’intento dei due anelli è infatti dare la possibilità di indossare, oltre al ricordo, anche uno dei simboli tradizionali e storici della città, e portare al dito un pezzo della sua anima. Inoltre questi due gioielli, realizzati in argento 925 anallergico con cameo di conchiglia naturale inciso a mano a Torre del Greco, sono utili strumenti per la raccolta fondi a favore del Gaslini Onlus.