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  • Immagine del redattoreAntonio Cicala

Giada (gemma)

Aggiornamento: 6 lug

"Una pietra che viene da lontano, da un Oriente di ricchezza e segreti, di miti e di leggende, di imperatori e grandi dei. Una pietra solida, dal magnifico colore, indossata da donne e principesse per impreziosire il proprio aspetto. Una pietra simbolo di regalità, forte energia e veicolo dello spirito della natura: è la Giada.“


Gioielli vari con giada

Giada, tra storia e leggenda

La parola “giada” deriva dallo spagnolo “ijada” (fianco), proveniente dal latino “ilia” (fianco), in riferimento a un’antica credenza che la giada alleviasse il mal di reni.


Utilizzata già in epoca preistorica per asce e punte di freccia, la giada era considerata dai cinesi la più preziosa delle pietre, simbolo della creazione, dotata di virtù magiche e curative. I cinesi estraevano la giada in Birmania e la trasportavano a Canton. I Mongoli abbellivano la giada con gemme, preferendo la varietà bianca, simbolo di sovranità per gli imperatori. La giada, pietra dura, cerosa, traslucida e verde, era utilizzata per oggetti di pregio come coppe, astucci, sigilli e gioielli, soprattutto in Oriente.


Considerata mitica per il suo uso nei tempi antichi, la giada era consacrata in riti e divinazioni, e presente nei corredi funebri. Si credeva che la giada si formasse dove le fenici si posavano e dove c’erano accumuli di yang (principio maschile e positivo). Durante le notti di luna, si pensava che donne nude lavassero la giada, purificandola con lo yin (principio femminile o negativo), ottenendo l’essenza della terra e del cielo. “Attirando l’energia vitale dello yang, si otterrebbe molta giada.”


La giada era sacra per i cinesi antichi, utilizzata per fabbricare urne sacre, e la sua estrazione doveva rispettare determinati principi. Si credeva che la giada impedisse la corrosione e scacciasse gli spiriti maligni. Gli articoli legati al potere dello Stato, come sigilli e monete dei dirigenti, recipienti per i rituali importanti e le cerimonie, dovevano essere fabbricati in giada. La giada era un simbolo di status sociale e i nobili la indossavano come ornamento.


Antichi gioielli con giada appoggiati

Gli attributi della giada

Confucio (551-479 a.C.) sosteneva che la giada possedesse undici virtù, tra cui la benevolenza, poiché dolce e lucida, la fedeltà, in quanto non irrita mai la pelle, l’educazione e la sincerità, perché un difetto nella giada non si nasconde mai. La cultura confuciana predicava che un uomo doveva modellare il proprio comportamento in accordo con queste virtù.


La natura ha dotato la giada di molte qualità eccellenti: è solida, il colore è magnifico, è delicata al tatto e produce un suono gradevole quando colpisce un’altra superficie. Il colore della giada varia dal grigio al verde erba, ma può anche tendere al giallo, al bruno e al nero. L’intensità del colore dipende dal contenuto di ossidi di ferro nella sua composizione minerale.


In particolare, la benevolenza della giada si riflette nella sua lucentezza dolce, che evoca gentilezza e compassione. La fedeltà è rappresentata dalla sua natura non irritante, simboleggiando la costanza e la lealtà. L’educazione si manifesta nella sua struttura fine e raffinata, mentre la sincerità è evidente perché un difetto nella giada non può essere celato, rappresentando la trasparenza e l’onestà.


Confucio credeva che queste virtù non solo dovessero essere apprezzate nella giada, ma anche emulate nella vita quotidiana degli uomini. Ogni qualità della giada serviva come promemoria costante di come dovremmo comportarci l’uno con l’altro e con noi stessi. La giada, quindi, non era solo una pietra preziosa, ma un simbolo di perfezione morale e spirituale.


Questa pietra è stata celebrata per millenni non solo per la sua bellezza fisica ma anche per il suo profondo significato culturale e spirituale. La giada incarna una serie di virtù che continuano a ispirare e guidare coloro che la apprezzano, rendendola non solo un gioiello, ma un vero e proprio tesoro di valori umani.


La giada nella mineralogia

La Giadeite appartiene al gruppo dei pirosseni monoclini, come lo spodumene. È più comunemente conosciuta come giada ed è composta da microcristalli a forma di aghetti, intrecciati in modo disordinato ma tale da conferire alla pietra una straordinaria durezza. Mineralogicamente, esistono tre tipi di giada: Giada di Pirosseno (silicato di alluminio e sodio), Nefrite o Giada di Anfibolo (silicato di magnesio e calcio), e Crisotilo o Giada Serpentino (silicato di magnesio). La Nefrite, appartenente al gruppo degli anfiboli, è una pietra dura e simile alla giadeite, ma con un verde più acceso e vivace.


Orecchini con giada su una mano

Cristalloterapia e giade

Secondo le tradizioni, la giada è riconosciuta per le sue proprietà calmanti, rasserenanti e lenitive degli stati d’animo turbati. Come tutte le pietre verdi e rosa, è associata al 4º chakra, quello del cuore. Incoraggia a vivere in modo indipendente e a perseguire l’affermazione personale. Stimola le vibrazioni del mondo onirico, favorendo l’emergere della saggezza interiore. La giada è sia ornamentale che curativa, riequilibrando l’energia, stimolando la produzione di idee e contrastando l’eccitabilità. Favorisce l’attività renale, mantenendo l’equilibrio dei fluidi corporei e alleviando il dolore nei fianchi e nel ventre, e ha un effetto stimolante sul sistema nervoso e sulle ghiandole surrenali.


Anelli, collane e bracciale con giada

Curiosità divertenti

Nelle pagine di un’enciclopedia cinese del XVI secolo, si scopre che uno dei consigli tradizionali della cultura popolare era di ingerire giada in polvere per prolungare la vita e rinforzare polmoni, cuore e corde vocali. Si credeva che l’efficacia aumentasse aggiungendo polvere d’oro o d’argento al composto. Il “liquore di giada” era una miscela di giada, riso e rugiada, bollito in una pentola di rame e filtrato. Questo tonico avrebbe rafforzato i muscoli, irrobustito le ossa, calmato la mente e purificato il sangue. Chi lo assumeva per un lungo periodo non avrebbe sofferto caldo, freddo, fame o sete, conferendo alla giada un forte significato salvifico e vitalistico.


Inoltre, nella corrispondenza tra segni zodiacali e cristallografia, la giada, insieme allo smeraldo e alla tormalina, è associata al segno del Toro, governato da Venere. Il colore verde di queste pietre è collegato sia al segno zodiacale che al pianeta Venere.


In aggiunta, la giada è stata utilizzata storicamente non solo per scopi medicinali ma anche per la realizzazione di amuleti e talismani, credendo che potesse proteggere dai mali e attrarre buona fortuna. La sua importanza culturale e spirituale ha attraversato secoli e continenti, rendendola una delle pietre più venerate e ricercate al mondo.

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